Porto Marghera. La legge non è uguale per tutti

Il Petrolchimico di Porto Marghera con la lavorazione tossica del CVM, il cloruro di vinile monomero, ha ucciso 157 operai di cancro ed è causa del disastro ambientale nella laguna di Venezia.

Nel 1994 viene aperto un fascicolo giudiziario in base a un esposto sulle condizioni di salute di 424 operai presentato alla procura di Venezia da uno di loro, Gabriele Bortolozzo. Il sostituto procuratore Felice Casson avvia l’inchiesta sul Petrolchimico di Porto Marghera.

Nel 1997, 31 dirigenti ed ex dirigenti Montedison ed Enichem vengono rinviati a giudizio. Sono accusati di strage, disastro ambientale, omicidio colposo plurimo, lesioni, omissioni di cautele sui luoghi di lavoro, avvelenamento di acque e alimenti, abbandono di rifiuti tossici e realizzazione di discariche abusive.

Nel 1998 comincia il processo di primo grado al Petrolkiller.

“Mio padre sputava sangue. Cominciò così”
Renato Agnoletto, udienza preliminare del processo

Dopo 150 udienze e più di un milione di pagine di verbali, il 2 novembre del 2001 tutti gli imputati vengono assolti. Lo Stato ottiene dalla Montedison un risarcimento record di 600 miliardi di lire.

Solo nel dicembre 2004 la Corte d’Appello di Mestre condanna per omicidio colposo 5 ex dirigenti Montedison a un anno e mezzo di pena, confermata in Cassazione.

Descrizione

Porto Marghera. La legge non è uguale per tutti
di Claudio Calia
144 pp. b/n
BeccoGiallo, 2007

Premio Boscarato “Miglior Libro” Treviso Comic Book Festival 2007

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